\ Il Mensile di Informazione \ Giugno 2001 \ Impresa e Salute

 

 

Infortuni sul lavoro, meglio prevenire

Tutela e sicurezza nei confronti dei lavoratori sono elementi che fanno parte delle strategie di produzione di un’impresa. Purtroppo, non sempre è così. Da questo numero vogliamo fornire ai nostri lettori informazioni, dati tecnici, interpretazioni delle normative. 

 

Da oggi la rubrica “Impresa e Salute” si interesserà di prevenzione e sicurezza sul lavoro, elementi che fanno parte delle strategie di produzione di una impresa, perché anche ad essi è legata  l’immagine e la qualità di un prodotto o di un servizio. Ma la sicurezza, è anche e soprattutto attenzione rivolta al lavoro dell’uomo. Qualsiasi lavoro deve svolgersi in assenza di preoccupazioni, di situazioni di pericolo e di incidenti. .Perciò, nel corso nei mesi vi daremo suggerimenti, consigli, formule, dirette alle aziende, che al loro interno vogliono gestire la sicurezza in maniera puntuale e a costi contenuti.

Analizzeremo le varie leggi in materia di prevenzione infortuni, igiene del lavoro e igiene ambientale. Elaboreremo modelli interpretativi utili per  comprendere  alcune norme  di settore. Renderemo più accessibili alle aziende la possibilità di ricevere informazioni, dati tecnici, spiegazioni in merito all’applicazione delle norme in materia di sicurezza. Con ciò, non vogliamo sostituirci ai  consulenti aziendali sulla sicurezza , né far valere le nostre osservazioni come necessarie ed uniche, al contrario intenderemo  , in questo spazio della rivista , contribuire a migliorare la riflessione sulle questioni attinenti la sicurezza sul lavoro

In ogni modo, vi presenteremo e spiegheremo  concetti che, se pur già sentiti o letti, avranno il pregio di essere chiari e diretti. Inoltre, nella nostra rubrica daremo ampio spazio alle vostre domande, e tenteremo di rispondere ai vostri quesiti, ai vostri dubbi  in materia di sicurezza sul lavoro.

Come sapete generazioni di uomini, nell’attuale momento storico, subiscono condizioni di lavoro difficili. Le ragioni del profitto e della competizione spingono le aziende ad adottare ritmi di lavoro disagevoli e non desiderati. E proprio in questo contesto lavorativo riteniamo si debba parlare di bisogno della sicurezza, di tutela ,di salvaguardia della salute dei lavoratori. La sicurezza è una necessità etica, per cui, tutti i soggetti impegnati in attività lavorative, devono poter godere di condizioni ambientali, igieniche, psicologiche, meno gravose, meno pericolose, meno stressanti. E se il lavoro definisce l’individuo, se nel lavoro affermiamo la nostra identità., se siamo riconosciuti dai nostri vicini per ciò che facciamo e sappiamo fare, a maggior ragione dobbiamo puntare le nostra attenzione al raggiungimento di un lavoro sicuro.. E sicurezza vuol dire progettare, realizzare un ambiente di lavoro al cui interno siano ridotti i rischi  connessi alle strutture, agli impianti, ai macchinari, ma anche quelli legati alle metodiche di lavoro, alla organizzazione.

 Ecco le ragioni altre, che ci spingono a rivolgere l’attenzione  ai bisogni  delle  aziende, piccole o grandi che siano, impegnate a garantire al loro interno un sistema di prevenzione dai rischi lavorativi e un sistema di protezione dagli infortuni sul lavoro.

  

La parola d’ordine dev’essere prevenzione

 

E’  noto che alcune situazioni sul lavoro possano provocare danno alla salute.

In edilizia , accade di frequente. Ad esempio l’utilizzo di ponteggi non protetti è causa, per gli operai, di cadute dall’alto, con esito, in alcuni casi, mortale. Molti lavoratori, trovandosi in altezza, dovrebbero rispettare l’obbligo di predisporre parapetti e  tavole ferma piede sulle impalcature  o utilizzare cinture di sicurezza anticaduta. Sovente, in un’impresa artigiana o industriale, capita che  l’operaio-manovratore, per comodità di impiego, tolga la protezione alle parti mobili di un macchinario (cinghie di trasmissione, ingranaggi di motore, lame taglienti), con il rischio di procurarsi una lesione. E, a secondo dell’entità, una  lesione può causare danni seri ad un individuo, che potrebbe subire, di conseguenza, la perdita di un organo, di un senso, di un arto. In generale, ogni lesione può rendere incapace l’individuo di svolgere con pienezza il proprio lavoro, con gravi conseguenze sul piano economico e sociale. Ciò accade in maniera frequente. Basti osservare i dati INAIL sugli incidenti sul lavoro. E’ logico pensare che, per quanto innanzi detto, i comportamenti imprudenti o le violazione delle regole di sicurezza, generatori di situazioni o eventi pericolosi, devono essere  impediti con l’adozione di efficaci sistemi di sicurezza. La prevenzione è un adeguato strumento di sicurezza. Essa contrasta a monte le cause che possono favorire l’infortunio e controlla quei fattori di rischio che possono alla lunga portare ad una malattia professionale.  In concreto lo strumento di prevenzione più innovativo è il D. Lgs. 626/94 come modificato ed integrato dal D.Lgs.242/96. Esso, con le sue norme,  rivolte a  tutti i settori produttivi, obbliga i datori di lavoro a rendere il lavoro idoneo dal punto di vista igienico , sicuro dal punto di vista tecnico e psicologico.   Il decreto legislativo 626/94, infatti, introduce vari elementi di novità . Tutta l’organizzazione aziendale, ciascun componente del sistema azienda è chiamato a gestire la sicurezza in forma organizzata.  Questo vuol dire che il datore di lavoro di ogni attività produttiva, oltre a realizzare la sicurezza tecnica (mettere la protezione alla macchina pericolosa, realizzare un pavimento antiscivolo ecc.) deve, soprattutto, ecco la novità, affidare  a ciascun lavoratore dei compiti precisi di prevenzione .  In realtà il datore di lavoro deve:

1. Istituire  un Servizio di prevenzione e protezione individuando un responsabile   

2. Identificare un Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

3. Nominare un medico Competente

4. Designare gli addette alle misure di pronto soccorso, antincendio, evacuazione.

Il Servizio di prevenzione e protezione dovrà essere costituito da una o più persone, (interne se vi sono dipendenti che hanno competenze e capacità professionali adeguate , altrimenti  affidato a consulenti esterni).

I compiti del servizio consistono:  nella individuazione dei fattori di rischio; nella valutazione dei  rischi; nella identificazione delle misure di prevenzione e di protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori. Esempi di protezione sono il controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici, uso di segnaletica di avvertimento , l’utilizzo di guanti , scarpe antiscivolo ecc. Esempi di misure di prevenzione sono la regolare manutenzione degli impianti, delle macchine, la sostituzione di prodotti chimici con altri meno pericolosi ecc.

Ed ancora: elaborazione di procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;

predisposizione di programmi di formazione ed informazione per i lavoratori

Il rappresentante dei lavoratori, d’altro canto, dovrà avere il potere di verificare la corretta applicazione delle misure di prevenzione e protezione.

Il Medico competente  dovrà provvedere a visitare i lavoratori prima di essere assunti e successivamente, ad intervalli stabiliti dalla legge, per accertarne l’ idoneità a svolgere una mansione specifica.

A ragion veduta la sfida alle situazioni pericolose la vince l’azienda e quindi il il datore di lavoro che sa coinvolgere tutti i lavoratori nella prevenzione dei rischi. E solo formando ed  informando, cioè arricchendo il grado di maturazione culturale di tutti i membri dell’organizzazione, il datore di lavoro potrà rendere partecipi attivamente tutti i lavoratori al processo di gestione dei rischi. Processo che, in definitiva, si specifica nella capacità dei lavoratori di assumere comportamenti capaci ad allontanare situazioni pericolose; ma anche di saper identificare i rischi per ogni ambiente, per ogni attrezzatura, per ogni sostanza pericolosa. E, ancora, migliorare continuamente il metodo di lavoro, in base anche a nuovi indirizzi tecnici.

Gianluca De Lauso

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