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Infortuni
sul lavoro, meglio prevenire
Tutela e sicurezza nei confronti dei
lavoratori sono elementi che fanno parte delle strategie di produzione
di un’impresa. Purtroppo, non sempre è così. Da questo numero
vogliamo fornire ai nostri lettori informazioni, dati tecnici,
interpretazioni delle normative.
Da oggi la
rubrica “Impresa e Salute” si interesserà di prevenzione e
sicurezza sul lavoro, elementi che fanno parte delle strategie di
produzione di una impresa, perché anche ad essi è legata
l’immagine e la qualità di un prodotto o di un servizio. Ma
la sicurezza, è anche e soprattutto attenzione rivolta al lavoro
dell’uomo. Qualsiasi lavoro deve svolgersi in assenza di
preoccupazioni, di situazioni di pericolo e di incidenti. .Perciò,
nel corso nei mesi vi daremo suggerimenti, consigli, formule, dirette
alle aziende, che al loro interno vogliono gestire la sicurezza in
maniera puntuale e a costi contenuti.
Analizzeremo le varie leggi in materia di
prevenzione infortuni, igiene del lavoro e igiene ambientale.
Elaboreremo modelli interpretativi utili per
comprendere alcune
norme di settore.
Renderemo più accessibili alle aziende la possibilità di ricevere
informazioni, dati tecnici, spiegazioni in merito all’applicazione
delle norme in materia di sicurezza. Con ciò, non vogliamo
sostituirci ai consulenti
aziendali sulla sicurezza , né far valere le nostre osservazioni come
necessarie ed uniche, al contrario intenderemo
, in questo spazio della rivista , contribuire a migliorare la
riflessione sulle questioni attinenti la sicurezza sul lavoro
In ogni
modo, vi presenteremo e spiegheremo
concetti che, se pur già sentiti o letti, avranno il pregio di
essere chiari e diretti. Inoltre, nella nostra rubrica daremo ampio
spazio alle vostre domande, e tenteremo di rispondere ai vostri
quesiti, ai vostri dubbi in
materia di sicurezza sul lavoro.
Come sapete
generazioni di uomini, nell’attuale momento storico, subiscono
condizioni di lavoro difficili. Le ragioni del profitto e della
competizione spingono le aziende ad adottare ritmi di lavoro
disagevoli e non desiderati. E proprio in questo contesto lavorativo
riteniamo si debba parlare di bisogno della sicurezza, di tutela ,di
salvaguardia della salute dei lavoratori. La sicurezza è una necessità
etica, per cui, tutti i soggetti impegnati in attività lavorative,
devono poter godere di condizioni ambientali, igieniche, psicologiche,
meno gravose, meno pericolose, meno stressanti. E se il lavoro
definisce l’individuo, se nel lavoro affermiamo la nostra identità.,
se siamo riconosciuti dai nostri vicini per ciò che facciamo e
sappiamo fare, a maggior ragione dobbiamo puntare le nostra attenzione
al raggiungimento di un lavoro sicuro.. E sicurezza vuol dire
progettare, realizzare un ambiente di lavoro al cui interno siano
ridotti i rischi connessi
alle strutture, agli impianti, ai macchinari, ma anche quelli legati
alle metodiche di lavoro, alla organizzazione.
Ecco
le ragioni altre, che ci spingono a rivolgere l’attenzione
ai bisogni delle
aziende, piccole o grandi che siano, impegnate a garantire al
loro interno un sistema di prevenzione dai rischi lavorativi e un
sistema di protezione dagli infortuni sul lavoro.
La
parola d’ordine dev’essere prevenzione
E’
noto che alcune situazioni sul lavoro possano provocare danno
alla salute.
In edilizia
, accade di frequente. Ad esempio l’utilizzo di ponteggi non
protetti è causa, per gli operai, di cadute dall’alto, con esito,
in alcuni casi, mortale. Molti lavoratori, trovandosi in altezza,
dovrebbero rispettare l’obbligo di predisporre parapetti e
tavole ferma piede sulle impalcature
o utilizzare cinture di sicurezza anticaduta. Sovente, in
un’impresa artigiana o industriale, capita che
l’operaio-manovratore, per comodità di impiego, tolga la
protezione alle parti mobili di un macchinario (cinghie di
trasmissione, ingranaggi di motore, lame taglienti), con il rischio di
procurarsi una lesione. E, a secondo dell’entità, una
lesione può causare danni seri ad un individuo, che potrebbe
subire, di conseguenza, la perdita di un organo, di un senso, di un
arto. In generale, ogni lesione può rendere incapace l’individuo di
svolgere con pienezza il proprio lavoro, con gravi conseguenze sul
piano economico e sociale. Ciò accade in maniera frequente. Basti
osservare i dati INAIL sugli incidenti sul lavoro. E’ logico pensare
che, per quanto innanzi detto, i comportamenti imprudenti o le
violazione delle regole di sicurezza, generatori di situazioni o
eventi pericolosi, devono essere
impediti con l’adozione di efficaci sistemi di sicurezza. La
prevenzione è un adeguato strumento di sicurezza. Essa contrasta a
monte le cause che possono favorire l’infortunio e controlla quei
fattori di rischio che possono alla lunga portare ad una malattia
professionale. In
concreto lo strumento di prevenzione più innovativo è il D. Lgs.
626/94 come modificato ed integrato dal D.Lgs.242/96. Esso, con le sue
norme, rivolte a
tutti i settori produttivi, obbliga i datori di lavoro a
rendere il lavoro idoneo dal punto di vista igienico , sicuro dal
punto di vista tecnico e psicologico.
Il decreto legislativo 626/94, infatti, introduce vari elementi
di novità . Tutta l’organizzazione aziendale, ciascun componente
del sistema azienda è chiamato a gestire la sicurezza in forma
organizzata. Questo vuol
dire che il datore di lavoro di ogni attività produttiva, oltre a
realizzare la sicurezza tecnica (mettere la protezione alla macchina
pericolosa, realizzare un pavimento antiscivolo ecc.) deve,
soprattutto, ecco la novità, affidare
a ciascun lavoratore
dei compiti precisi di prevenzione .
In realtà il datore di lavoro deve:
1.
Istituire un Servizio di prevenzione e protezione individuando un
responsabile
2.
Identificare un Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
3.
Nominare un medico Competente
4.
Designare gli addette alle misure di pronto soccorso,
antincendio, evacuazione.
Il Servizio
di prevenzione e protezione dovrà essere costituito da una o più
persone, (interne se vi sono dipendenti che hanno competenze e capacità
professionali adeguate , altrimenti
affidato a consulenti esterni).
I compiti
del servizio consistono: nella
individuazione dei fattori di rischio; nella valutazione dei
rischi; nella identificazione delle misure di prevenzione e di
protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori. Esempi di
protezione sono il controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei
rischi specifici, uso di segnaletica di avvertimento , l’utilizzo di
guanti , scarpe antiscivolo ecc. Esempi di misure di prevenzione sono
la regolare manutenzione degli impianti, delle macchine, la
sostituzione di prodotti chimici con altri meno pericolosi ecc.
Ed ancora:
elaborazione di procedure di sicurezza per le varie attività
aziendali;
predisposizione
di programmi di formazione ed informazione per i lavoratori
Il
rappresentante dei lavoratori, d’altro canto, dovrà avere il potere
di verificare la corretta applicazione delle misure di prevenzione e
protezione.
Il Medico
competente dovrà
provvedere a visitare i lavoratori prima di essere assunti e
successivamente, ad intervalli stabiliti dalla legge, per accertarne
l’ idoneità a svolgere una mansione specifica.
A ragion
veduta la sfida alle situazioni pericolose la vince l’azienda e
quindi il il datore di lavoro che sa coinvolgere tutti i lavoratori
nella prevenzione dei rischi. E solo formando ed
informando, cioè arricchendo il grado di maturazione culturale
di tutti i membri dell’organizzazione, il datore di lavoro potrà
rendere partecipi attivamente tutti i lavoratori al processo di
gestione dei rischi. Processo che, in definitiva, si specifica nella
capacità dei lavoratori di assumere comportamenti capaci ad
allontanare situazioni pericolose; ma anche di saper identificare i
rischi per ogni ambiente, per ogni attrezzatura, per ogni sostanza
pericolosa. E, ancora, migliorare continuamente il metodo di lavoro,
in base anche a nuovi indirizzi tecnici.
Gianluca De
Lauso
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